Stanno nascendo e continuano a sbocciare promettenti brand di moda sostenibile. I loro prodotti sono pensati con una nuova mentalità: fondere etica ed estetica per rivolgersi soprattutto ai giovani (ma non solo) che li richiedono.

Un cammino in salita

Il cammino di questi nuovi marchi però è spesso in salita. La causa? I modelli economici troppo spesso ancorati al tipo di produzione proprio del mondo del fast fashion. Vediamo come. Un giovane brand di moda sostenibile disegna una linea di abiti con i modelli di economia circolare (per allungare la vita dei prodotti). La merce viene quindi offerta ai buyer e quando i commercianti decidono di comprarla scrivono l’ordine che in media viene consegnato nei 3-6 mesi successivi. Una volta ricevuti i prodotti, il negoziante aspetta anche 120 giorni prima di saldare la fattura emessa dal brand. Queste tempistiche da economia lineare (dove il prodotto viene creato, consumato e buttato via) producono uno stress finanziario sui marchi di moda circolari. E a volte ne determinano il fallimento.

Negozio Zara - esempio di fast fashion opposto a moda sostenibile

Il commercio equo e solidale esiste

Logo World Fair Trade Organization per una moda sostenibile

Ma per fortuna c’è chi crede in un modello economico che, oltre al profitto, tutela l’ambiente e le persone. Nel commercio equo e solidale, che segue le direttive del World Fair Trade Organization (associazione che si occupa proprio di commercio equo e solidale) le dinamiche sono ben diverse. Il buyer al momento dell’ordine paga il 50% del totale finanziando la produzione al designer o all’artigiano. Una volta consegnato l’ordine nei tempi previsti, e controllato che tutto sia prodotto come da contratto, il buyer salda il restante 50%. Questo meccanismo consente ai brand che stanno iniziando il loro percorso di poter operare senza essere messi in ginocchio da un’esposizione finanziaria troppo prolungata.

Il valore della moda sostenibile è ormai riconosciuto

È evidente che nel mondo c’è chi riconosce il grande valore che questi giovani brand di moda sostenibile sono in grado di produrre. A gennaio 2020 è nata a Milano WSM (White Sustainable Milano) la prima fiera di moda interamente dedicata alla moda sostenibile. Per la prima edizione i marchi hanno potuto partecipare gratuitamente.

Lo scopo di questa agevolazione è multiplo: 1. Incentivare i brand ad applicare il modello di economia circolare al proprio business 2. Offrire un aiuto ai piccoli brand che non hanno grandi investimenti alle spalle e rendere fruibile l’accesso al mercato e alla distribuzione 3. Creare aree dedicate per agevolare i buyer che cercano prodotti etici da inserire nei loro negozi.

I cavalieri della moda sostenibile

E per fortuna, c’è ci viene in nostro aiuto. Fashion Revolution (un movimento globale che crede nella moda etica e sostenibile) nell’aprile 2020 ha lanciato la prima mappa della moda sostenibile d’Italia. La mappa permette così di indirizzare i propri acquisti sul territorio nazionale. Per chi è interessato a intraprendere la strada della sostenibilità con un nuovo marchio ci sono numero piattaforme. Common Objective, per esempio, fornisce strumenti molto validi: dalla scelta dei materiali ai costi delle certificazioni e alla mappatura della catena di produzione.

I Cavalieri dello Zodiaco come i cavalieri che si battono per la moda sostenibile

A Milano c’è C.L.A.S.S. che offre una vasta panoramica sui materiali sostenibili disponibili sul mercato. Offre anche una “Smart Academy” per vivere la moda sostenibile. Queste sono solo alcune delle nuove realtà che si battono per migliorare le dinamiche dell’industria moda.

La trasparenza fa la differenza

TRASPARENCY

Sostenibilità ed etica del lavoro sono intrecciati in modo indissolubile nel cuore e nella mente di chi decide di portare avanti un progetto attento al rispetto dell’ambiente e dei lavoratori. La filiera produttiva è importante tanto quanto il tipo di tessuto scelto. Per questo i brand sostenibili hanno tra le caratteristiche fondamentali quella di essere trasparenti. Ti basterà visitare il sito di alcuni brand sostenibili per accorgerti come ogni passo del percorso compiuto dai loro capi è descritto con totale trasparenza. I brand etici e sostenibili ci tengono a comunicare come, dove, in che modo e da chi sono stati realizzati i loro prodotti. Forse perché, a differenza dei marchi che seguono regole poco etiche e sostenibili, non hanno timore di mostrarci come trattano i lavoratori e il pianeta? Tu cosa ne pensi?